Lo strabismo è la condizione patologica in cui gli assi visivi non sono più allineati: quando un occhio fissa un oggetto l’altro è deviato. La deviazione può essere sul piano orizzontale (in divergenza o in convergenza), sul piano verticale e su quello torsionale. Talvolta un solo occhio è deviato, altre volte vi è un’alternanza tra i due occhi. In alcuni casi lo strabismo è intermittente, presente cioè solo in alcuni momenti della giornata.
A seconda della causa e dell’età di insorgenza lo strabismo può manifestarsi con sintomatologia molto varia, da un’invalidante visione doppia (diplopia) a cefalea, stanchezza, difficoltà di misurare le distanze; talvolta il paziente può assumere una posizione anomala del capo.
La terapia dello strabismo può richiedere l’uso di particolari occhiali prismatici, l’esecuzione di ginnastica oculare e la chirurgia. La chirurgia dello strabismo nell’adulto, se possibile, è preferibile che venga eseguita in anestesia topica (utilizzando solo un collirio anestetico) per consentire la collaborazione del paziente e poter controllare l’esito durante l’intervento stesso.
Non sempre la gestione è semplice e richiede una valutazione attenta e competente da parte di un oculista che sia esperto nello strabismo. In alcuni casi, infatti, soprattutto negli strabismi di vecchia insorgenza in cui il cervello si è adeguato a tale situazione, è proprio la chirurgia che, pur ripristinando un buon allineamento oculare con buon risultato estetico, fa insorgere una diplopia molto difficile da gestire.
Il rischio di insorgenza di diplopia è possibile anche in pazienti strabici che debbano sottoporsi ad altre chirurgie oculistiche, quali, ad esempio, chirurgia refrattiva, cataratta o ptosi palpebrale; è imperativo che tali pazienti ricevano una consulenza strabologica preoperatoria.